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Mirabelli: Football Manager livello principiante

 

Il Ds ha costruito la rosa ammassando giocatori difficilmente plasmabili in una squadra. Ora si assuma le sue responsabilità. Il Milan paga l'inesperienza dell'ex osservatore nerazzurro

 

 Con il pari a Benevento firmato Brignoli, si è toccato il fondo. E ora, per il Direttore Sportivo, sono finite le scuse. Allontanato il preparatore atletico, cacciato l'allenatore, sono finite le foglie di fico per Massimiliano Mirabelli. 

I nodi sono pian piano venuti al pettine per l'ex osservatore interista. La sua campagna acquisti estiva fa acqua da tutte le parti. Fassone ed Han Li, che lo hanno scelto, prima o poi dovranno chiedergli conto di 240 milioni di euro spesi senza la benchè minima resa tecnica. 

 

La rosa è stata sopravvalutata da molti. In primis, purtroppo, dal responsabile dell'area sportiva. La squadra, alla luce dei fatti, sembra stata fatta in una sessione di mercato su Football Manager con il livello "principiante" settato su attivo.  L'inesperienza di Mirabelli è venuta tutta fuori. La rosa creata non è competitiva ai livelli sperati, in quanto difficilmente allenabile e plasmabile. Tanti buoni/discreti giocatori ammassati senza un criterio. Zone di abbondanza (7 centrali difensivi) e zone di depressione (4 soli centrocampisti).

Mirabelli la carica del quale è stato investito da Fassone, in passato, non l'ha mai ricoperta. Ha fatto solo il direttore sportivo per qualche mese al Sunderland. Poi solo l'osservatore. 

Ha confermato un allenatore che non aveva scelto e del quale non si fidava. Ha preso gioatori secondo il suo gusto e non secondo una logica. Aggiungiamoci qualche gaffe e qualche uscita fuori luogo, ed ecco il mix letale. 

 

Fassone ha rischiato. E l'all-in è andato male. Mirabelli si prenda le responsabilità del suo operato e la smetta di nascondersi dietro a silenzi o, peggio ancora, scuse. All'amministratore delegato, il compito di valutare l'operato e, a fine stagione, di compiere scelte dolorose ma necessarie. L'Inter è ripartita da Sabatini. La Juve si era rilanciata con Marotta. L'improvvisazione non porta a nulla. 

 

 

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