pioli

 

Il tallone d'Achille

 

La perforabilità difensiva è il reale motivo per cui il Milan non è in lotta per lo scudetto

 

I numeri non rappresentano una verità assoluta, ma possono trasmetterci quantomeno una verità relativa. I numeri del Milan in campionato, nella stagione 2023-2024, ci dicono che la squadra rossonera è seconda in classifica, con il secondo miglior attacco del campionato. Si tratta di un rendimento importante che testimonia l'ennesima stagione positiva da parte della squadra rossonera, unitamente alla possibilità di raggiungere la semifinale di Europa League in questo mese di aprile.

 

In tanti però non sono soddisfatti e non è giusto nascondere la polvere sotto il tappetto. Troppo semplice liquidare l'argomento con una duplice obiezione fattuale: la grande stagione dell'Inter e l'attuale andamento in campionato in linea con la stagione 2021-2022, quella in cui il Milan ha vinto lo scudetto numero 19. Anche perché dopo uno scudetto vinto ogni gruppo ha il dovere di alzare il livello. E il Milan nell'ultimo biennio non è riuscito a farlo perché non è cresciuto abbastanza, finendo per interrompere il proprio percorso evolutivo. Anche qui c'è un dato numerico che può sorreggerci: il Milan ha subito 34 gol in 30 partite in questo campionato. La squadra di Pioli ha soltanto la settima difesa del campionato. Il Genoa ed il Monza hanno preso appena 3 gol in più del Milan. I gol subiti sono la ragione principale, insieme agli infortuni, per cui la squadra di Pioli non è in lotta per lo scudetto. Se prendiamo in esame le 4 principali leghe europee possiamo trovare conferma a questa osservazione. In Italia sta vincendo il campionato l'Inter che ha la miglior difesa della Serie A con appena 14 reti subite. In Spagna è vicino al titolo il Real Madrid che ha la migliori difesa della Liga con appena 20 gol subiti. In Inghilterra invece ci sono tre squadre che si stanno giocando il titolo punto a punto (Liverpool, Arsenal e Manchester City). Sono le tre squadre della Premier League che hanno subito meno gol di tutte (27 il Liverpool, 24 l'Arsenal, 28 il City). Evidente quindi che con certi numeri difensivi (la settima difesa della Serie A), è impensabile poter essere competitivi per lo scudetto. Perché il Milan ha questa perforabilità difensiva? Le ragioni sono strategiche e attengono alle scelte dell'allenatore. Continuare a pensare di poter difendere aggredendo sempre l'avversario è una pretesa luciferina che inevitabilmente si traduce in buchi difensivi colossali.

 

L'occasione di Belotti nel primo tempo di Firenze sullo 0-0 ed il gol del momentaneo pareggio di Duncan da parte della squadra viola, hanno un minimo comune denominatore, ovverosia il centrale che esce alto coi tempi sbagliati per aggredire l'avversario creando il buco in mezzo. Fino a due anni fa il Milan riusciva a gestire questo sistema di gioco perché aveva centrocampisti più adatti al contenimento e alle letture difensive (Tonali, Krunic, soprattutto Kessié). Oggi si è alzata la qualità (Bennacer diventato titolare, Adli, Rejienders, Loftus Cheek) ma è diminuito l'agonismo e la capacità di leggere le situazioni in fase di non possesso. Prendere atto di questa evidenza dovrebbe portare ad un gioco meno aggressivo e ad un modo di difendere più di reparto e meno situazionale. Ad oggi però questo step non c'è ancora stato. Ed è il vero motivo per cui il Milan non riesce ad avere solidità difensiva, presupposto fondamentale per la continuità di risultati.


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