pioli

 

Il punto rossonero

 

La forza dell'organico e le ragioni per cui si chiede un cambio di guida tecnica

 

Siamo arrivati a 40 gol stagionali realizzati dai nuovi acquisti rossoneri. Un numero importante, che conferma la validità del mercato progettato in estate dalla società rossonera. Ma il dato più impattante è un altro: Pulisic, Loftus Cheek e Jovic, insieme, hanno realizzato 29 gol. Considerata l'evidenza statistica degli attuali numeri, è altamente probabile che, a fine stagione, i sostituti di Saelemerkers, Diaz e Rebic chiuderanno la propria annata in doppia cifra realizzativa. La mission estiva, aumentare i gol della trequarti e del vice Giroud, è stata perfettamente rispettata. Per quale ragione allora il Milan non è in corsa scudetto. Essenzialmente per due motivi. Il primo riguarda gli infortuni che, fra ottobre e novembre, hanno tolto tante risorse ed energie alla squadra, portandola a perdere, in un solo mese, 10 punti dall'Inter.

 

La seconda ragione attiene invece alla forza dell'avversario. La media punti dell'Inter è insostenibile. Infatti è statisticamente improbabile che nello stesso campionato ci siano due squadre capaci di tenere una media punti di 2,6 a partita. Da questo punto di vista la stagione non deve lasciare rimpianti. Ciò per cui riteniamo che il nostro allenatore, Stefano Pioli, sia giunto da tempo alla fine del suo ciclo tecnico, riguarda il modo di giocare del Milan. Dal 2020 al 2022 il Milan è sempre cresciuto. Ogni sconfitta, fino alla vittoria dello scudetto, è stata una lezione da cui è nato un miglioramento ed una evoluzione positiva. Dal post scudetto non è più così.

 

Pioli ha accentuato una componente ideologica che prima era meno esasperata e ha esposto il Milan a figuracce indimenticabili nei derby (la finale di Supercoppa, la semifinale di Champions di andata, il derby di andata di questa stagione) che non sono figlie della forza dell'Inter bensì di un atteggiamento tattico scriteriato. L'avversario forte va sempre rispettato. Non sempre ci si può permettere di giocare uomo contro uomo a tutto campo e non capirlo significa mettere le proprie idee, legittime e rispettabili, dinanzi all'interesse della squadra che, senza ombra di dubbio, deve essere la stella cometa in ogni stagione. Chiedere un cambio della guida tecnica, come da tempo ci permettiamo di fare, non significa mancare di rispetto Pioli come qualcuno, volgarmente, pensa di far credere. Significa semplicemente sperare che arrivi un allenatore che rientri nel novero dello stile del Milan (squadra storicamente offensiva), ma che abbia anche una buona dose di pragmatismo tattico.


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