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Stallo Figc: 3 candidati, Lotito e il commissario

 

3 candidati per la presidenza della Federazione. Ci prova anche Lotito ? In questo scenario, inevitabile il commissariamento 

 

 A due mesi dal disatro della Nazionale con la Svezia e le successive dimissioni di Carlo Tavecchio, la FIGC resta ancora senza presidente. E date le premesse emerse dopo la lunga giornata di ieri, sarà difficile che alla votazione del 29 gennaio esca un Presidente eletto con la maggioranza. 

Facciamo il punto. 

 

Mancano solo un giorno al termine per presentare le candidature per le elezioni federali. Entro domani sera i candidati ufficiali saranno noti. Per ora sono "solo" due: il n.1 dell'Assocalciatori, Damiano Tommasi e quello della Lega Pro, Gabriele Gravina. Un terzo è alle porte. Oggi Cosimo Sibilia riceverà l'investitura dalla sua Lega nazionale dilettanti. Certa quindi anche la sua candidatura. 

Ma nel caos politico si fa largo a sorpresa, ma nemmeno troppa, Claudio Lotito, in procinto anche di candidarsi per le governative del 4 marzo con la quarta gamba della coalizione di centrodestra, Noi con l'Italia. 

Il Presidente di Lazio e Salernitana ha annunciato ieri in Lega di avere il sostegno necessario di undici, forse dodici, club  sui venti totali. 

Al termine dell'assemblea di ieri la Lega non ha indicato un proprio candidato, né ha dato l'endorsement a uno di quelli già in corsa per le elezioni del 29 gennai. Anzi, i club che non sostengono il presidente della Lazio a questo punto non sarebbero così contrari all'arrivo di un commissario in Figc e lo lascia intendere anche il prossimo appuntamento, fissato solo il 22 gennaio, quando verranno aperte le offerte per i diritti tv.

La volontà della maggioranza della Lega sarebbe quindi quella di candidare Lotito, cosi' da spaccare, con un quarto candidato, l'elezione, a quel punto difficile con 4 candidati. 

 

A tal proposito, queste sono le parole dell'ex presidente Abete sulla questione : "Lotito è una persona di grande capacità, tante volte però non ha il senso del limite", la frecciata di Abete, che ne ha anche per le ambizioni del presidente del Coni Giovanni Malagò di commissariare il calcio: "Per me la parola commissariamento non esiste - ha concluso Abete - Per me esiste la democrazia. La difficoltà è invece saper governare".

 

Tuttavia, lo spettro del commissariamento è davvero dietro l'angolo. Difficile che qualcuno receda dalle proprie posizioni. 

L’articolo 20 comma 2 dello Statuto federale attribuisce a ogni componente un “peso” all’interno dell’assemblea e per questo i voti vengono ponderati in modo tale che le leghe professionistiche rappresentino il 34 per cento dei voti (17% Lega Pro, 12 Serie A, 5 Serie B). La stessa percentuale è attribuita ai Dilettanti, mentre i cinquantadue delegati dell’Associazione italiana calciatori esprimono il 20 per cento dei voti, gli allenatori si fermano al 10% e gli arbitri valgono il due. E' quindi evidente che presentandosi il Presidente della LND, della Lega Pro, dell'Assocalciatori e un candidato espressione della Lega di A, sarà impossibile avere un Presidente se non con accordi tra più parti. 

 

 

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