pioli

 

Sono incredulo. Ecco l'errore

 

Primo atto a fari spenti: testa-coda e fuori strada. Troppi non pervenuti, a Roma servono idee, ritmo, qualità

 

Partono male i rossoneri, contratti e presi un po’ in mezzo dai giallorossi. Prima occasione per Reijnders, ma da corner poco dopo il quarto d’ora va in vantaggio la squadra di De Rossi con un colpo di testa del liberissimo Mancini. Fatica a trovare ritmo e spazio la squadra di Pioli, sulle fasce Celik e Spinazzola fanno più male degli avversari che sui rovesciamenti godono di campo, imbucando in mezzo e trovando più misure. Il Milan costruisce qualcosa sui corner, mischie nervose, ma è la Roma ad avere un paio di altre opportunità con Lukaku contrato in extremis dai difensori.

 

È uno spartito molto diverso dalle ultime sfide tra queste due squadre, si vede che i romanisti hanno fiducia, libertà dagli schemi, maggiore varietà di soluzioni. Dall’altra parte Theo, Leao e Pulisic paiono con la museruola e in mezzo non arrivano lampi da Bennacer. Il finale di frazione è ancora pericolosamente appannaggio degli ospiti. Nella ripresa il Milan prova a pressare più alto, ma la Roma è più fluida, ordinata nel possesso palla, trovando sbocchi più facilmente sia perimetrali che in verticale. Non si accendono le fonti di Pioli, la ragnatela romanista tiene senza affanni. Un paio di guizzi, ma il movimento senza palla è lento, cadenzato, prevedibile. Nell’uno contro uno i centrocampisti capitolini sono più autoritari, meno affannosi. Esce Bennacer per Adli, ma le occasioni sono ancora per Pellegrini e Cristante.

 

Non riescono ad alzare il ritmo i rossoneri, svagati, senza nerbo né idee. Il controllo della gara della Roma è sin troppo tranquillo, la manovra scolastica ed efficace. Davvero impossibile prendere un primo atto della doppia sfida così molle, impalpabile da parte del Milan. I giallorossi si limitano alla camomilla, addormentando del tutto i fantasmi. Due volte Svilar protagonista su Reijnders e Adli, l’impressione resta quella di grande sicurezza dei romanisti. Pioli ci prova con Chukwueze e Okafor per Pulisic e Leao. Ci provano Gabbia e Chukwu, il quale poi offre la palla del pari a Giroud che da un passo la stampa sulla traversa.

Tra 7 giorni serviranno altro ritmo, altre idee, altra qualità per ribaltare la situazione.


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