maremma maiala

 

Il solito déjà-vu

 

Elezioni? Berlusconi indagato. Facile no? Tutto fa brodo e allora... dentro anche il Milan!

 

Piccola premessa. Questo non è un pezzo di politica come potrebbe apparire. Chi scrive non ha mai votato Berlusconi e, penso, mai lo voterà. In un momento così drammatico della nostra vita di italiani, non serve mediare, cercare compromessi, accomodamenti e soluzioni politicamente corrette. In un momento come questo serve ridare orgoglio di appartenenza ad un popolo allo sbando e certezze su uno stato amico che non ti abbandona, che ti fa sentire orgoglioso di essere italiano... in tutto questo, a mio parere, Berlusconi può essere il meno peggio, ma non è certo la cura di cui questo paese ha bisogno.
Scrivo queste righe perchè, se il fango fosse rivolto al Cav., sorriderei ironicamente come si sorride su un "furto gobbo", dov'è la novità?
Ma se il fango arriva sul mio Milan, allora, le cose cambiano. Allora (Maremma maiala) m'incazzo!

Lo scenario è questo: mancano una cinquantina di giorni alle elezioni (cacchio, si son degnati chiedere agli italiani un giudizio...). Tutti i sondaggi danno per vincente il centro destra (c'è addirittura chi gli accredita un 40%). Gli acerrirmi nemici di Berlusconi, da Prodi a Scalfari fino ad arrivare a Le Monde, rivedono le loro posizioni anti Cavaliere. Nelle comparsate televisivie, tra i candidati politici, Berlusconi straccia tutti nello share... quanto basta per seminare il panico tra i soliti noti.
Chi sono i soliti noti? La Procura di Milano, con i suoi pregressi e la sua 'ossessione berlusconiana', viene presa questa volta da garante per la vericidità della 'bufala' mentre la 'mano armata' che agisce è quella dei quotidiani controllati dal gruppo De Benedetti: La Stampa e Il Secolo XIX.
Ecco quindi il solito vecchio, trito e ritrito déjà-vu. Elezioni con pericolo Arcore? Scatta l'indagine delle toghe. Tutto nell norma, tutto già visto e rivisto.
Non è solo la tempistica (siamo sotto elezioni) che fa 'puzzare' la notizia, ma anche il fatto che (sarà un caso?) esce proprio nei giorni in cui Carlo De Benedetti è sulle prime pagine dei quotidiani per presunte vicende di insider trading. Pare proprio il classico tappeto da alzare per nasconderci sotto la sporcizia.
Ma, citando la Procura milanese per i motivi di cui sopra, chi volete che metta in dubbio una notizia contro Silvo? Ecco così che su La Stampa (giornale con una precisa connotazione politica e imprenditoriale) del 13 gennaio scorso, si legge: "Il sospetto di una vendita gonfiata: una cifra fuori mercato pagata attraverso canali internazionali. È questa l’ipotesi di lavoro da cui sono partite una serie di verifiche per accertare la reale provenienza del denaro con cui la società rossonera, per 31 anni nelle mani di Silvio Berlusconi, è passata nell’aprile scorso per 740 milioni all’imprenditore cinese Yonghong Li. In realtà un modo, secondo le ipotesi investigative, per schermare il rientro in Italia di una sostanziosa cifra. Dopo mesi di dubbi, inchieste giornalistiche, ombre sulla vendita della squadra milanista, è la procura di Milano a cercare di capire esattamente la regolarità dell’intera operazione. In gran segreto, nei giorni scorsi, i pm hanno avviato un’inchiesta che tra le varie ipotesi comporta anche verifiche sul reato di riciclaggio, certamente un problema per Silvio Berlusconi in questo periodo di campagna elettorale"
Naturalmente il giornale di De Benedetti ci sguazza e alza il polverone per offuscare la vista sui (gravi) problemi del suo padrone.
Insomma, sei con le spalle al muro e ti stanno menando? Prova ad indicare un punto alle spalle di chi ti ha messo al muro gridando "guarda, guarda!" e spera che quello si volti facendo in modo che tu possa sottrarti dalle botte.

Peccato che, poco dopo...
La Procura di Milano ha smentito di aver avviato un’inchiesta penale in relazione alla vendita del Milan all’imprenditore cinese Yonghong Li "Non c’è nessun fascicolo di indagine per sospetto riciclaggio, nemmeno un fascicolo conoscitivo, a modello 25, né con ipotesi di reato senza indagati. La notizia che si è diffusa ieri in serata di Silvio Berlusconi indagato è assolutamente falsa".
Secondo quanto riportato dall’agenzia AGI, il procuratore di Milano Francesco Greco ha precisato che l’avvocato di Silvio Berlusconi, Niccolò Ghedini, "veniva spesso nel mio ufficio durante la trattativa per la vendita del Milan per dirmi che stavano analizzando questa operazione. A un certo punto, volevano fare una segnalazione anche loro, potevano anche essere parti offese se i soldi non arrivavano", ha spiegato il magistrato, "erano preoccupati, era il periodo in cui tutti i giornali parlavano di questa vicenda. Per operazioni 'non del tutto chiare' come questa gli intermediari finanziari hanno l’obbligo di identificazione dei soggetti e se non è chiaro segnalano all’Uif (Ufficio Informazione Finanziaria di Bankitalia, ndr) e ci chiedono di intervenire col cosiddetto ‘freezing’, il blocco dei soldi. In questo caso nessuno ci ha chiesto niente".
In una nota dall’avvocato di Silvio Berlusconi, Niccolo Ghedini, si è espresso così "Il giornalismo d’inchiesta è uno straordinario valore che va tutelato e incentivato perché è uno dei cardini, oltre che salvaguardia, di un sistema democratico. Quando però si utilizzano false notizie non già per informare ma per aggredire e danneggiare una parte politica durante una delicata campagna elettorale, non si tratta più di giornalismo ma di fatti penalmente, civilmente e ancor prima deontologicamente rilevanti. E cio’ che è ancor più grave è rappresentato dal fatto che nella serata di ieri eravamo stati avvisati che la notizia, falsa, sarebbe stata pubblicata sul quotidiano La Stampa. Immediatamente avvertimmo il direttore del quotidiano e uno dei giornalisti della totale infondatezza, inverosimiglianza e falsità dell’assunto. Nonostante ciò la pubblicazione è avvenuta. La netta e chiara smentita dell’esistenza di qualsiasi indagine, da parte della Procura della Repubblica di Milano non fa che confermare la già palese falsità della notizia. E’ evidente dunque la pervicace volontà diffamatoria che non può che avere ragioni correlate all’intenzione di interferire nell’imminente competizione elettorale. Saranno ovviamente esperite tutte le azioni del caso".

Chiara la situazione? Gli ascari del giornalismo nostrano sono sempre all'opera: l'Inter va male? Parliamo del Milan. Agnelli condannato per contatti con la 'ndràngheta? Parliamo del cinese del Milan. Problemi per De Benedetti, tiriamo fuori una (fake) news che inguaia Berlusconi.
Del Milan, un po' come per il maiale, non si butta via nulla e, vista l'aria mediatica che tira sul Milan e sul Berlusconi politico, perchè non prendere due piccioni con una fava?
Ma... ma... ma la notizia è falsa!
Embè? Non ci hanno forse detto, per anni, che la Juventus di Moggi vinceva senza barare? Non ci hanno forse detto che Kondogbia e Gabigol erano due top player? Non ci dicevano che Pioli era "re Mida"? Non c'è stato chi, con assoluta certezza, asseriva "Il Milan può vincere il derby di Coppa Italia con l'Inter? Può essere, può essere tutto, anche che un asteroide colpisca la terra", non ci divevano (per chiudere col botto) che "i cinesi non esistono"?
Mio (indimenticato e compianto) nonno diceva "E' vero, c'è scritto sul giornale!"... beh, caro nonno, forse per questo ti sei sbattuto al fronte in due guerre...

 

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